martedì 5 marzo 2013

"Già che lo devo fare, tanto vale che lo ami...".


La riflessione dell'ottimo Michele Serra, fatta all'indomani di un infelice frase di uno dei tanti governanti pro-tempore, indica un punto essenziale della crisi: il pregiudizio generalizzato su certe scuole e certi atteggiamenti. Io credo però che il punto fondamentale della "questione scuola" sia un altro. 
Quanti ragazzi fanno effettivamente la scuola che avrebbero voluto fare e quanti sono lì per scelta altrui ? Questa è una domanda ricorrente che faccio ai ragazzi quando entro in una nuova classe. E quelli realmente motivati a farlo sono una minoranza.

Tempo fa, infatti, mi è capitato di chiacchierare del suo lavoro con un signore stanco, ormai alle soglie della pensione. Al termine di una sua considerazione particolarmente acida gli ho chiesto: "Ma le piace il suo lavoro ?". La risposta poteva essere abbastanza implicita invece è stata sorprendente:

                             "Già che lo devo fare, tanto vale che lo ami..." 

Da quel momento una delle cose che vado ripetendo più spesso ai ragazzi è di cercare di fare, nel proprio lavoro, ciò che veramente amano. E' molto difficile e ci vuole coraggio, pazienza e fortuna. Ma...

E' la benzina migliore che ti porta ad affrontare, con meno fatica, le tante difficoltà
insite in qualsiasi lavoro.

1 commento:

  1. mah, qui Serra mi lascia un po' perplesso: uno, perché in Italia il titolo di dottorato non vale un cazzo (ohibò, nella carriera accademica, se proprio non basta l'appoggio di qualche docente; e nei concorsi pubblici, dove il punteggio è risibile); due perché il corso di dottorato è già lavoro, è esattamente questo: lavoro di ricerca. i dottorandi insegnano, sperimentano, si confrontano con colleghi e responsabili spesso di altre nazioni, imparano a gestire fondi e risorse... non tutti fanno tutto, ma per fortuna pochi dottorandi trascorrono tutto il tempo solo a studiare.

    forse il vero problema dell'Italia non è il classismo che denuncia Serra, ma uno più infido e a cui lui non sembra immune: pensare che studiare (farlo seriamente: studiare non è fare la vita dello studente) non sia esso stesso un lavoro.

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